(Parte 1 : La Linea Gotica e l' Operazione Olive)
Dopo la caduta di Roma (4 giugno 1944), i Tedeschi si ritirarono su questa nuova linea difensiva, una cintura altamente fortificata larga circa 16 chilometri, che si estendeva dalle zone a sud di La Spezia fino alla costa occidentale, attraverso le Alpi Apuane, i passi appenninici, fino alla valle del fiume Foglia sull'Adriatico, tra Pesaro e Cattolica.
L'offensiva della Linea Gotica (Die Gotische Linie) dell'Autunno 1944, ancorchè quasi ignorata dagli storici, concentrati sugli sbarchi in Francia di quella estate (lo sbarco in Normandia in Giugno e l' Operazione Dragoon in Agosto, nel sud della Francia), fu in effetti la più grande battaglia dell'intera campagna d'Italia e può essere considerata uno dei punti cruciali dell'intero conflitto. Essa fu lanciata sotto la spinta del Primo Ministro britannico Winston Churchill, allo scopo di distruggere al più presto le difese tedesche in Italia e di permette agli Alleati (occidentali!) di arrivare nei Balcani prima dell'Armata Rossa (questa decisione portò a "serie divergenze" tra Churchill e Roosevelt). Il suo fallimento segnò il destino dei Balcani e dell'intera area sud orientale dell' Europa.
I piani per l'attacco della Linea Gotica
Il Generale John Harding, Capo di Stato Maggiore di Alexander, aveva proposto un doppio attacco diretto Anglo-Americano attraverso i passi appenninici tra Firenze e Bologna. Questo piano fu rifiutato dal Comandante dell'Ottava Armata, Generale Oliver Leese, il quale non aveva la minima intenzione di combattere a fianco del Generale Mark W. Clark, comandante della 5.a Armata americana.
Come alternativa, Leese propose allora un piano differente, chiamato Operazione Olive, che prevedeva un attacco dell'Ottava Armata sulla costa adriatica per sfondare la Gotica e costringere i Tedeschi a spostare il grosso delle loro forze dalla Toscana alla Romagna. A questo punto Clark avrebbe attaccato la Linea Gotica al centro, sugli Appennini ormai sguarniti, e dopo aver preso Bologna avrebbe potuto attaccare dal retro la Decima Armata germanica nella piana di Rimini, chiuderla in una sacca tra il Po e il mare e spazzarla via definitivamente !
Questo piano fu accettato da Clark il quale pretese, tuttavia, di estendere il suo comando anche al 13° Corpo d'Armata britannico del Generale Sidney Kirkman (il 13° CdA era schierato lungo la Linea dell'Arno tra la 5.a e l'8.a Armata).
Sfidanti e Difensori sul fronte adriatico
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Il settore adriatico della Linea Gotica, da
Pesaro al Passo del Muraglione (presso Firenze) era sotto il controllo della 10.a
Armata tedesca del Generale Von Vietinghoff. Il lato orientale di
questo settore, da Pesaro a San Sisto (vedi mappa a lato), era controllato dal LXXVI Panzerkorps (General Traugott Herr)
che comprendeva le seguenti divisioni :
(*) dal 30 agosto 1944. L' 8.a Armata (Generale Leese) si mosse contro i tedeschi con tre dei suoi quattro Corpi d'Armata :
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Le risorse a disposizione di ciascuno dei belligeranti erano : (fonte : Jackson - "The Mediterranean & Middle East, vol.VI, Part II")
Ottava Armata | Decima Armata | |
Cannoni (campali e anticarro) | 2,177 | 351 |
Carri armati e Semoventi (schierati) | 1,554 | 268 |
Carri armati e Semoventi (di riserva) | illimitati | 50 |
Aerei (caccia, bombardieri, ecc.) | migliaia | nessuno ! |
L'attacco ...
I tre CdA furono schierati in modo da coprire l'intero fronte : il Primo polacco lungo la costa, il Primo canadese sulla strada statale Adriatica e il Quinto britannico all'interno. In aggiunta, Leese aveva il Decimo CdA del Generale McCreery nell'Alta Valle del Tevere; questa unità non prese parte ai combattimenti.
L'attacco contro la Linea Rossa (l'avamposto della Linea Gotica) iniziò la sera del 25 Agosto, quando le prime unità della 1.a divisione canadese e della 46.a divisione britannica, appoggiate dal fuoco devastante di 1.502 cannoni e dal circa 400 bombardieri, attraversarono il fiume Metauro.
I tedeschi furono presi di sorpresa. I paracadutisti di Heydrich, i "Diavoli Verdi di Montecassino", opposero una accanita resistenza ma non furono in grado di arrestare l'avanzata delle forze Alleate. Solo il giorno 28 Kesserling realizzò (i tedeschi intercettarono un "dozzinale pezzo di carta" nel quale era riportato un messaggio di Leese alle truppe, nel quale le incitava al "balzo finale") che quello che l'Alto Comando riteneva fosse solo una scaramuccia era invece l' attacco vero e proprio. Egli ordinò pertanto alla 29.a Panzergrenadieren, alla 26.a Panzerdivision e alla 98.a divisione di fanteria di avanzare immediatamente fino alla Linea Gotica (Linea Verde 1). Queste unità, tuttavia, non furono in grado di schierarsi in posizione prima del 30 Agosto.
Il giorno 30 Agosto il Gen. Hoffmeister, comandante della 5.a Divisione Corazzata canadese, avendo scoperto che le posizioni tedesche erano ancora alquanto sguarnite, decise di attaccare senza indugio, senza attendere neppure la copertura aerea. Per i tedeschi fu una vera debacle : la loro famosa "Goten Linie" (che Hitler aveva più prosaicamente chiamato "Linea Verde 1") cadde nel giro di poche ore... Tra il 30 Agosto ed il 3 Settembre, i Canadesi fecero avanzare le loro divisioni (1a di Fanteria e 5a Corazzata), sfondarono le linee tedesche e raggiunsero, con un balzo di 20 chilometri, la Linea Verde 2 nei pressi di Riccione. Qui le loro speranze di raggiungere Rimini lo stesso pomeriggio si infransero sul muro di fuoco delle mitragliatrici della 1a divisione Paracadutisti, combinato col fuoco infernale delle bocche da fuoco della 26a Panzerdivision schierata sul crinale di Coriano, fino ai paese di Passano e San Savino. I quegli stessi giorni, sul fianco sinistro del CdA canadese, il poderoso Quinto Corpo britannico (Gen. Keightley), al quale era stato assegnato il compito di assestare il colpo di grazia alle forze tedesche, stava invece incontrando seri problemi nel far avanzare sulle strade polverose e tortuose dell'entroterra le sue tre divisioni (1a Corazzata, 46a e 56a di Fanteria).
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3 settembre 1944 : una
decisione fatidica...
Le gravi perdite di uomini e materiali sofferte in seguito alla rottura della Linea Verde 1, unitamente alla pressione imposta dall'avanzata canadese, avevano messo in piena crisi il Comando del LXXVI Panzerkorps. La confusione regnava sovrana...
Mentre il Generale Traugott Herr prendeva in considerazione la possibilità di un' ulteriore ritirata di 20-25 chilometri fino alla Linea Gialla (lungo il fiume Marecchia, a nord di Rimini), decisione che avrebbe spalancato al Generale Leese le porte della Pianura Padana, un altro generale tedesco stava prendendo un'altra decisione...
Il 3 settembre il Generale Fritz Wenzell, Capo di S.M. della Decima Armata, sotto la sua diretta responsabilità e senza informare nè Kesserling nè Von Vietinghoff (suoi superiori diretti), ordinò al 100° Reggimento Gebirgsjäger della 5a Divisione Alpina, di andare a presidiare la collina ed il paese di Gemmano e al 71° Reggimento della 29a Panzergrenadieren di presidiare il centro dello schieramento lungo il crinale di Coriano, tra i paracadutisti di Heydrich e la 26a Panzerdivision.
Questa decisione (una decisione veramente fatidica e "fatale" per migliaia di soldati dei due schieramenti e per centinaia di civili) di fatto sbattè in faccia agli Alleati, per tre settimane, la porta della Pianura Padana, allora appena socchiusa e fece di Gemmano la "Cassino dell'Adriatico".
La prima battaglia di Coriano
La prima Battaglia di Coriano ebbe inizio nella notte tra il 3 ed il 4 Settembre quando i Canadesi attaccarono Riccione (Royal Canadian Regiment) e la cresta di Besanigo (Irish of Canada e Cape Breton Rgt, con l'appoggio dei carri dell' 8° New Brunswick Hussars) mentre alla 1a Divisione Corazzata britannica, giunta in zona dopo una terribile marcia di oltre 50 ore che aveva estenuato uomini e mezzi, veniva ordinato di attaccare senza indugio la cresta di Coriano. A causa di una lunga serie di errori tattici, inefficienze e incomprensioni varie, tuttavia, l'attacco dei battaglioni corazzati della 2a Brigata Corazzata (Queen's Bay, 10° Hussars e 9° Lancers) non potè aver inizio prima del tramonto del giorno 4 Settembre. La tremenda battaglia, concentrata su un fronte che andava da Coriano a Croce, richiese un pesante tributo di sangue : al termine del primo giorno, solo 79 dei 156 Sherman schierati (ogni battaglione contava 52 carri) era ancora in grado di combattere. I combattimenti continuarono per due giorni, con perdite sanguinose da entrambe le parti, su tutto il fronte che si stendeva da Riccione a San Savino e terminarono soltanto nella serata del 5 Settembre. La prima battaglia di Coriano era giunta al termine...e la vittoria era andata ai Tedeschi. |
Leese decise allora di cambiare la sua strategia. Per infrangere le difese germaniche lungo la cresta di Coriano, invecedi lanciare un secondo attacco frontale, sarebbe stato impiegato il V Corpo britannico di Keightley che avrebbe dovuto occupare Montescudo, dopo una manovra aggirante lungo la valle del Conca, nel settore sud-occidentale del fronte. Il sipario stava per alzarsi sul dramma della Battaglia di Gemmano.
La Battaglia per Croce
Durante la notte tra il 4 ed il 5 Settembre, la 56a
Divisione (Gen. Whitfield) fece avanzare verso Croce la 167a
e la 168a brigata, con l'appoggio dei carri armati della 7a brigata
corazzata. Il settore era difeso dal 290° reggimento della 98a Divisione di fanteria
e dal fuoco dell'artiglieria, controllata dal 100° Reggimento Gebirgsjäger schierato
sulla collina di Gemmano. Il primo attacco fu portato da circa 80 carri che, mentre
tentavano di attraversare il fiume Conca, vennero puntualmente liquidati dai cannoni
germanici. La battaglia durò cinque giorni; cinque giorni di sanguinosi attacchi e contrattacchi, di combattimenti corpo a corpo casa per casa, che provocarono centinaia di perdite e la perdita di decine di mezzi corazzati. La battaglia di Croce terminò la sera del 9 Settembre, quando il 1° Welch prese la località di Ca' Menghino. |
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La Battaglia di Gemmano
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Quando la prima battaglia di Coriano si stava ormai
esaurendo, il Gen. Leese ordinò al 5° Corpo di avanzare lungo la valle
del Conca e di prendere Montescudo. Poichè la 46a divisione si
era andata ad impantanare presso San Clemente, il Gen. Keightley
decise di coprire il fianco sinistro della 46a con la 56a divisione del Gen.Whitfield.
Il 4 Settembre la 167a brigata, che nel frattempo aveva occupato Montefiore
Conca, fece avanzare un plotone in ricognizione lungo le pendici di Gemmano. Nel tardo pomeriggio, tuttavia, Whitfield cambiò idea a decise di far avanzare il grosso della divisione lungo la valle del Conca, lasciando indietro solo un battaglione per "far fuori quei quattro tedeschi" che ancora occupavano la zona di Gemmano (che in quel pomeriggio ebbe a soffrire il primo, pesantissimo, bombardamento con cannoni ed aerei). Questa decisione, basata su una imprudente e grossolana sottovalutazione del reale stato delle forze tedesche e delle loro difese, lasciò ai tedeschi stessi la possibilità di prendere tranquillamente d'infilata le colonne di carri armati che avanzavano lungo il Conca. |
Come già detto, la "fortezza" Gemmano era presidiata dal 100° Reggimento Gebirgsjäger, una unità che era stata schierata dalla fine di Agosto lungo la Linea Galla Placidia, un presidio antisbarco che andava da Rimini a Cesena.
Il Ten Col. R. Ernst, comandante del 100° Rgt., aveva schierato i suoi tre battaglioni attraverso la collina di GEmmano, su una linea che andava da Croce fino a Montefiore Conca. Il paese ed i suoi dintorni erano difesi dal II Battaglione (II/100), che aveva alla sua sinistra il III/100, dalla frazione de La Villa fino a Croce, e a destra il I/100, il cui spiegamento copriva l'altura di Farneto e le balze della collina fino al rio Ventena e poi su a Montefiore Conca. In aggiunta, Ernst aveva sotto il suo comando anche il 95° Reggimento da Ricognizione ed il 95° Reggimento Artiglieria (Barone Le Fort). La forza del 100° Reggimento assommava a circa 4.500 uomini, di cui circa 3.000 erano truppe combattenti.
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La Battaglia di Gemmano è stato uno dei combattimenti più aspri dell'intera campagna d'Italia. Le forze Britanniche dovettero lanciare ben quattro attacchi, nell'arco di oltre dieci giorni (dal 4 al 15 Settembre), prima di riuscire ad aver ragione delle difese germaniche. Pesantissimo fu il tributo di sangue che sia le popolazioni che le parti belligeranti dovettero subire. Stando alle fonti britanniche i Caduti tedeschi furono oltre 900 (il Ten.Col. Ernst stima in oltre 2.400 le perdite in morti, feriti e dispersi del suo reggimento). Anche le perdite alleate furono terribili : ogni battaglione (dei tanti che presero parte agli attacchi) perse, in media, dai 100 ai 150 uomini. Oltre 100 furono poi i morti tra i civili. |
La cronaca giornaliera della battaglia, con dettagli in merito alle forze combattenti ed alle relative immagini, sono disponibili nelle altre parti che compongono questo sito. Per sintetizzare, comunque, gli eventi voglio riportare qui sotto qualche brano tratto dal libro "La Linea Gotica", di Douglas Orgill - London, Heinemann 1967 .
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Holworthy (CO 4a Divisione Indiana.) scrisse nel suo diario :
"Un buon successo. Gemmano è piena di morti e puzza come un'altra
Cassino"
La seconda battaglia di Coriano
Mentre il sangue scorreva a fiumi sui campi di battaglia di Gemmano, il Gen. Leese decise che era giunto il momento di portare l'attacco decisivo a Coriano (la prima battaglia era stata vinta dai tedeschi il 5 Settembre). In una riunione con i comandanti dei due CdA, Keightley (5° Corpo britannico) e Burns (1° Corpo canadese), fu deciso di assegnare Coriano alla 5a divisione corazzata canadese (Hoffmeister) e San Clemente alla 1a divisione corazzata britannica (Hull).
Nella notte tra il 12 e il 13 Settembre i New Brunswick Hussars, i Perths, i Cape Breton Highlanders, gli Irish, i Westminsters, ed i tanks del Lord Strathcona's Horse, sotto la protezione di un terrificante uragano di granate e di bombe che in pratica paralizzò le difese avversarie (in 24 ore furono sganciate oltre 500 tonnellate di bombe nel corso di più di 700 missioni), lanciarono il loro assalto finale alla cresta di Coriano. Il 14 Settembre la seconda battaglia di Coriano era terminata ... ma questa volta la vittoria aveva premiato i colori alleati.
L'ultima settimana dell'Operazione Olive. La battaglia di Rimini
Il 14 Settembre le forze tedesche (o quantomeno ciò che ne restava), mentre erano ormai prossime al collasso ricevettero anch'esse un aiuto dal cielo ... Solo che questa volta non si trattava di bombardieri (di cui i tedeschi erano del tutto privi), ma della pioggia che, venendo giù a dirotto, bloccò la 1a Divisione corazzata sul corso del torrente Fornacci. Circa dieci giorni di pioggia avevano reso fiumi e torrenti praticamente invalicabili per i mezzi corazzati. Anche la 4a divisione di fanteria era stata altresì bloccata dall'artiglieria tedesca sul crinale di Ripabianca.
Due giorni di riposo furono sufficienti ai tedeschi per rimettere in sesto le loro forze, il che costò alla 1a Divisione corazzata un'altra settimana di aspri combattimenti sul crinale di Ripabianca, a San Martino ed a San Fortunato.
Alla fine, il 21 settembre 1944, il Corpo canadese, che includeva anche la Brigata greca ed il Battaglione Motorizzato neozelandese, conquistò Rimini.
L'Operazione Olive era terminata !!
...ma a quale prezzo
Perdite dal 26 Agosto al 21 Settembre 1944 :
Ottava Armata : 14.000 (di cui : Canadesi 4.511)
76° Panzerkorps : 14.604 (di cui 7.000 dispersi)
Al 25 Settembre, dei 92 battaglioni che formavano la 10a Armata
tedesca, solo 10 avevano più di 400 uomini, 16 ne avevano più di 300, 26 più di 200 e
38 ne avevano meno di 200.
Perdite di mezzi corazzati tra il 26 Agosto ed il 21
Settembre (fonte tedesca, contestata dagli inglesi) :
Ottava Armata : 661
76° Panzerkorps : 93
Sarò lieto se vorrete inoltrare i vostri commenti al mio
Mailbox
Riconoscimento
Confesso che, essendo molto interessato
alla storia della 2.a GM (in particolare dei fatti che si svolsero a Gemmano), mi
ero sempre ripromesso : "uno di questi giorni voglio fare una ricerca su questi
eventi" ... ma non era mai successo nulla fino a un paio di anni fa, quando ho
incontrato Corrado Monti,
un altro entusiasta della Linea Gotica (ha organizzato anche un interessante museo di
reperti, armi, uniformi e altri ricordi rinvenuti sui campi di battaglia della "Operazione
Olive") il quale mi ha fornito parecchie informazioni e altro utile materiale.
In particolare mi ha procurato un libro scritto da Amedeo Montemaggi,
un valido storico, Presidente del Centro documentazione di cui parlerò tra poco. Questo
libro (in pratica sono due, un testo in Italiano ed uno in Inglese) contiene una
vasta cronaca quotidiana delle battaglie, degli eventi bellici e delle esperienze
personali degli sfollati civili, vissuti in Romagna nelle prime tre settimane del
Settembre 1944. Io l'ho "visitato e ampiamente utilizzato" per preparare questo
sito. A dirla tutta, senza questo libro il mio sito non avrebbe mai visto la luce. A chi fosse interessato all'acquisto del libro (vi garantisco che ne vale la pena) e/o desiderasse ulteriori informazioni, consiglio di mettersi in contatto con il Centro Internazionale Documentazione "Linea Gotica" - Via dell'Aquila, 25/27 - 47900 RIMINI (Italy) . Tel./Fax : 0039 + 0541 + 773373 |
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